Referendum, al voto domenica 8 e lunedì 9. L’evento finale per spingere i sì. Lepore: "Il quorum è raggiungibile"

"Cinque sì". È il coro cantato ad alta voce da alcune centinaia di persone radunate in piazza XX Settembre per l’evento di chiusura della campagna referendaria su lavoro e cittadinanza promossa dal Comitato per i referendum della CGIL. La bandiera della pace è la più presente tra i 46 comitati referendari, presenti nei pressi di Porta Galliera. Birre, musica, divertimento, cori e striscioni.
"Una lunga marcia – dice Michele Bulgarelli segretario CGIL Bologna –. Che questo 8-9 giugno sia un nuovo 1° maggio". Così la campagna arriva al termine, dopo 1.800 assemblee nei luoghi di lavoro e 680 volantinaggi in città in poco più di un mese, dalla Festa del Primo maggio a oggi.
"Insieme per il lavoro e la cittadinanza – continua Bulgarelli –. Diritti civili e sociali stanno assieme sempre". Agli eventi "ogni partecipante è diventato un attivista. Si vota per la speranza", argomenta. Un obiettivo, quello del quorum, che non preoccupa Bulgarelli: "È già una vittoria aver imposto al Paese una discussione collettiva su lavoro e cittadinanza che nessuno voleva fare". E un eventuale successo il segretario lo dedicherà "a tutti i morti sul lavoro e le loro famiglie. Hanno provato a silenziarci, chiamare l’astensione è una furbata che nasconde la paura".
In totale sono 5.300 gli studenti fuorisede che voteranno a Bologna ed è "il numero più alto d’Italia", annuncia Bulgarelli. La sensazione dei presenti è quella che "sarà un referendum partecipato in cui si va a votare per qualcosa, non per qualcuno", chiacchierano alcuni cittadini mentre sulla scalinata del Pincio è appeso lo striscione: "Votare è un atto d’amore". Piazza XX Settembre è anche l’arrivo della biciclettata e il volantinaggio di Coalizione Civica e Avs. Infatti, a chi le chiede quale sarà l’esito delle urne, Emily Clancy, vicesindaca, si aspetta "una risposta da parte del Paese".
Sul palco proseguono gli interventi. "Ogni persona nata in Italia, senza cittadinanza italiana, ha comunque il diritto di partecipare alla vita di questa comunità", racconta Vanessa Guidi, vicepresidente Mediterranea Saving Humans. Per Alberto Cazzola de Lo Stato Sociale, invece, bisogna "superare l’idea di cittadinanza basata sul luogo di nascita". "Abbiamo fatto rumore", dice Deepika Salhan, copresidente del Comitato Referendum Cittadinanza.
Brevemente dalla piazza è passato anche il sindaco Matteo Lepore, schierato sui ‘cinque sì’, soffermandosi in particolare sul quesito della cittadinanza: "Il quorum è raggiungibile e credo sia già un successo aver mobilitato milioni di persone. È sempre bello quando milioni di persone partecipano". Una battaglia, quella sulla cittadinanza, che potrebbe compattare il centrosinistra, come si è visto ieri sera al circolo Passepartout a un’iniziativa con il sindaco e i riformisti di Azione (Marco Lombardo) e Italia Viva (Stefano Mazzetti).
İl Resto Del Carlino